Contestualmente alla condanna a 18 anni di reclusione, arrivata ieri a conclusione del processo in primo grado davanti alla IV sezione del tribunale di Palermo scaturito dall’operazione Game over, per l’imprenditore partinicese Ninì Bacchi sono anche arrivati ulteriori stangate.
Il giudice infatti ha stabilito la confisca dei suoi beni, per un valore di 3,8 milioni di euro lo ha anche condannato al pagamento della parti civili. Al solo Comune di Partinico dovrà corrispondere 30 mila euro, 7 mila a testa invece alle altre 7 parti civili.
Bacchi è stato condannato con altri 14 imputati perché ritenuto a capo di un sistema che, avvalendosi della complicità della mafia, aveva portato a creargli importanti profitti nel business dei centri scommesse.
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